QUI COMPETENZE UNICHE AL MONDO..
14/09/2019 16:58:28
Verdi, amministratore delegato del colosso ceramico Italcer
«A Sassuolo permane ancora un vantaggio competitivo»
«Qui competenze uniche al mondo Ma sinergie e viabilità restano un problema»
Il Gruppo Italcer Spa nasce nel 2017 dall’idea di Alberto Forchielli (Partner fondatore del fondo Mandarin Capital Partners nonché economista tra i più influenti al mondo e, ultimamente, anche ospite di numerosi talk shows televisivi) e Graziano Verdi, manager bolognese che ha ricoperto posizioni di vertice in numerose maggiori imprese internazionali, tra cui Technogym e Koramik, e che vanta importanti esperienze nel settore della ceramica essendo stato Ad di Graniti Fiandre per una vita, Iris Ceramica e Devon&Devon solo per citarne alcune.
Oggi il Gruppo Italcer è una grande realtà industriale italiana che porta l’eccellenza della ceramica Made in Italy in tutto il mondo. Il Gruppo comprende aziende leader nel proprio settore, come la modenese Elios Ceramica, la ravennate La Fabbrica (che a Cersaie 2019 presenterà una collezione firmata dallo Studio Fuksas, uno degli studi di design più famosi al mondo ndr.), la reggiana Ceramica Rondine e la fiorentina Devon&Devon specializzata nell’arredo bagno di lusso.
Quali sono i vantaggi di aver costituito un gruppo 100% italiano e che ha l'obiettivo di rappresentare l'eccellenza delle ceramiche italiane nel mondo, in un contesto di mercato dominato spesso da strategie che puntano al ribasso dei prezzi e dalla tendenza alla delocalizzazione?
Il fatto di essere partiti con un fondo italiano d’investimento industriale non speculativo, com’è il Mandarin Capital Partners, presieduto da un italiano nella persona di Alberto Forchielli, rende bene l’idea di dove affondiamo le nostre radici.
Il progetto di costituire un polo di eccellenza della ceramica italiana è nato da una conversazione avuta con Forchielli, io venivo da un’esperienza di molti anni in un’azienda leader di questo comparto, e sono sempre stato convinto, ed Alberto ancora più di me, dell’idea che realizzare un cluster con imprese che presentino complementarietà significative, potesse avere successo restando nell’ambito dell’alto valore che viene attribuito al Made in Italy a livello internazionale.
Il settore presenta per voi ulteriori opportunità di crescita?
Per un gruppo giovane ed interessato alle acquisizioni come il nostro la frammentazione, ancora presente nel settore delle ceramiche a livello nazionale e internazionale, può essere un fattore strategico importante: solo in 2 anni siamo riusciti a posizionarci fra i primi gruppi italiani del comparto vantando numeri significativi: 350 dipendenti totali, 200 milioni di euro di fatturato aggregato e 34 milioni di Ebitda.
Quali sono i vantaggi ad essere presenti nel distretto sassolese della "Ceramic Valley" italiana?
Il know-how, le competenze e la logistica presenti in questo territorio sono unici a livello mondiale e sono fattori distintivi che ci consentono, ancora oggi, di avere un vantaggio competitivo rispetto ad altri avversari internazionali.
Quali sono invece i punti deboli?
Le criticità del distretto sono le medesime riscontrabili nel resto del Paese: alti costi del lavoro, drammatica situazione della viabilità nel nostro distretto e mancanza di sinergie, ovvero scarsa attitudine a collaborare e fare squadra insieme.
Ad inizio 2019 è stata registrata una contrazione in termini di fatturato nel settore della ceramica in Italia, quale riscontro avete avuto?
Nel primo trimestre del 2019 abbiamo rilevato una contrazione non prevista degli ordinativi all’interno del settore e, di conseguenza, del fatturato il ché ha contribuito a peggiorare i dati già non positivi del 2018. Tali risultati sono in linea con la situazione, non facile, in cui si trova l’industria italiana in generale. Come Gruppo tuttavia ci aspettiamo dati di bilancio a fine anno, in termini di profittabilità, in linea con quelli del 2018.
Come intendete fare fronte alla situazione?
Nel nostro piano d’azione per il 2019 intendiamo consolidare i risultati positivi dell’anno scorso cercando di ottimizzare l’integrazione tra le aziende del gruppo e portare delle ulteriori sinergie.
Una risposta alle tensioni sul mercato interno puo’ venire dall'internazionalizzazione?
A fine 2018 abbiamo costituito la controllata Italcer USA e, nel 2021, puntiamo ad aprire una nuova fabbrica in Tennessee, dove sono già presenti altre realtà del distretto, per conquistare il mercato statunitense.
Sul piano dello sviluppo abbiamo in mente due possibili acquisizioni: una che dovremmo realizzare prossimamente e una nel corso del 2020.
In ultimo perseguiamo l’obiettivo di quotarci in borsa a Milano al segmento Star.
Come si inserisce la modenese Elios Ceramica all'interno delle strategie del vostro Gruppo?
Elios ceramica rappresenta un tassello centrale del nostro Gruppo. Recentemente abbiamo investito nell’azienda circa 10 milioni di euro e abbiamo lanciato un formato di 1 metro per 1 metro che sarà presentato a Cersaie 2019 con l’obiettivo di conquistare un settore di mercato molto particolare legato all’edilizia di lusso. Grazie a questo investimento la gamma di Elios contiene ceramiche in quasi tutti i formati: dal 15x15 centimetri fino al 1x1 metro.
L’importanza di Elios Ceramiche è anche nei numeri
La crescita di Elios con Italcer è testimoniata dall’assunzione di 10 figure professionali che hanno fatto passare l’organico da 90 a 100 addetti e dai numeri: 24 milioni di euro e 4 milioni di Ebitda previsti nel 2019.
Siete molto presenti anche sul tema della sostenibilità
Il rispetto per l’ambiente e per l’aria che respiriamo sono sempre stati per noi obiettivi centrali. Ad esempio Ceramica Rondine ha costruito un impianto di post-combustione di ultimissima generazione che annulla praticamente gli odori emessi durante il processo di produzione. Inoltre tutto il Gruppo è impegnato nel riciclo dei materiali: sul prodotto ceramico finale oltre il 50% delle materie prime che utilizziamo nascono dal riciclo.
I numeri del Gruppo Italcer:
350 dipendenti totali
200 milioni di euro di fatturato aggregato nel 2018
34 milioni di euro l’Ebitda proformato
➡Testo integrale dell'articolo